domenica 28 dicembre 2008

La mia amica Hadiya

Pubblicato da Micha Soul alle domenica, dicembre 28, 2008

La mia carissima amica Hadiya mi ha mandato una mail per farmi gli auguri di Natale. In fondo alla sua dolcissima letterina c'era un link.

Si, è un'immagine cruda. Stona con il rosa della mia paginetta, del mio blog che racconta di una vita privilegiata, lontana anni luce da una realtà che esiste ma sembra essere solo un'immagine animata creata dai media. Invece succede. Da più di un secolo due popoli si massacrano. Noi gurdiamo, facciamo un cenno con la testa come per dire "mamma mia, povera gente", poi continuiamo con le nostre attività futili, shopping, party, viaggi. Certo, non sta a noi risolvere un conflitto che va avanti da troppo tempo. Certo, non possiamo prenderci carico dei problemi del mondo. Non possiamo sentirci colpevoli della nostra fortuna che ci vede vivere in Europa, in cui sebbene si stia parlando di crisi, abbiamo un tetto sotto il quale non viviamo con il terrore che da un momento all'altro potremmo avere come ospite indesiderato un missile israeliano. Non prendiamo un autobus con quella costante sensazione che da un momento all'altro un kamikaze palestinese ci faccia saltare in aria.

Ma soprattutto non mi sono mai trovata davanti agli occhi queste immagini. Dal vivo intendo. Non attraverso un plasma che due minuti dopo ti parla delle 23 camere affittate da uno sceicco arabo a Cortina.

Guardo queste immagini e poi alzo gli occhi. Davanti a me un alberello curato e illuminato. Una casa calda, piena di confort, certi anche futili.

Allora mi sento soffocare, un nodo in gola e le lacrime si fanno avanti. Cosa posso fare? DEVO fare qualcosa, ma cosa?? come poter evitare tutto ciò? Entrare a far parte dei medici senza frontiere e lasciare marito e famiglia per dare il mio aiuto? Potrei entrare a far parte dell'associazione Zaatar ed aiutare l'assistenza necessaria ad entrare nella striscia di Gaza...o potrei semplicemente donare la mia tredicesima ad una di queste associazioni. Ma come la metto con le altre guerre civili, quelle in Africa, il vento del conflitto Indo-pakistanese che si sta alzando....come posso IO evitare tutti questi massacri? Eppure non posso far finta di niente, queste immagini sono impresse dentro di me, e non le ho nemmeno vissute.

Allora mi dico che forse questo blog posso per una volta riempirlo con parole significative. Il modo per non far finta di niente c'è. Chi di noi non si è mai lamentato che a pochi passi da noi vi è un quartiere pieno di Arabi, di Africani, di Indiani, di Cinesi....? chi di noi non ha mai guardato con velato fastidio la massa di gente che popola il nostro territorio, pur essendo diversa da noi per cultura e colore di pelle o forma di occhi? Quella stessa gente che nel peggiore dei casi queste immagini le ha vissute e quella paura adesso si è tramutata in odio.. E allora mentre qui da noi potrebbero dimenticare o provare a dimenticare, potrebbero far finta di essere felici, di vivere. Mentre ci provano, noi facciamo loro un'altra guerra, quella psicologica di discriminazione. Pensiamo a queste immagini quando istintivamente proviamo malinconia per i tempi in cui l' unica discriminazioni vissuta in Italia era quella fra Nord e Sud. Non sentiamoci un paese sfortunato perché pieno di immigrati, di clandestini, di gente disperata e diversa che cerca in noi un pò di speranza.

Volete aiutare il mondo? non basta fare una donazione per ripulirci la coscienza. Queste immagini devono tornarci in mente ogni volta, ogni santissima volta che proviamo qualcosa che si avvicini all'odio.

Perché l'odio ha generato queste immagini.

E quelle immagini potevano vedere voi dietro all'obiettivo sporco di sangue. Voi, i vostri cari, i vostri figli. Pensateci ogni secondo della vostra vita. Pensiamoci quando stiamo per evitare un vucumprà maleodorante che ci vuole vendere i calzini o quando mandiamo a quel paese il lavavetri pakistano. Pensiamoci quando uno dei vostri familiari a tavola dice "ma che si uccidano tra di loro e spariscano una volta per tutte"..... (in quel caso, diciamogli pure che è un pezzo di merda).

Potrebbe essere un buon proposito per l'anno che viene. E così dovrebbe essere per i mille anni a venire. Non è moralismo il mio, non è falso buonismo. E' umanità.
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(Consigli per gli acquisti: Il libro "Mille Splendidi soli". Non parla della guerra israelo-palestinese ma rende vive le immagini di cui sopra....)

2 commenti on "La mia amica Hadiya"

Gina on 29 dicembre 2008 alle ore 14:38 ha detto...

:-(

OT: vieni a ritirare il tuo premio nel mio blog ;-)

Anonimo ha detto...

razie per il tuo commento sul mio blog. In questo scempio di guerra non ci resta che indignarci e commentare.Vieni a trovarmi quando vuoi. Adriana

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