Aspetto con impazienza l'arrivo del primo vero raggio di sole di questo grigio e noioso 2009.
Ne ho bisogno quasi quanto i miei poveri fiorellini piantati da poco ed eccessivamente esposti sul mio povero terrazzo che ultimamente viene inghiottito da lacrimoni di piogge acidule ininterrotte.
Ogni periodo della mia vita è stato caratterizzato da qualcosa che mi abbia insegnato una delle tante sfaccettature della vita. I tempi dell'infanzia, i tempi, dell'adolescenza, i tempi universitari, il mio incontro con LUI, il mio matrimonio, i tempi per la felicità in amore, i tempi per la sofferenza causata da malesseri dell'anima, e tempi come quelli che ho attraversato ultimamente: la consapevolezza della morte.
Quanche mese fa la sola parola mi spaventava ed era per me impossibile accettarne l'esistenza. Quanche mese fa soffrivo di una fobia che mi vedeva in preda ad attacchi di panico al calare della luce. Immagini di persone per me importantissime, in situazioni di pericolo e vicine alla morte. Immagini di incidenti, di tragedie così tanto forti nel mio immaginario che troppe volte ho avuto la sensazione fossero premonizioni. Immagini che mi costringevano ad inghiottire ansiolitici, a buttarmi nella braccia di mio marito per cercare conforto come una bambina cerca protezione nei propri genitori.
In realtà, oggi posso dire che stavo iniziando la fase della mia conoscenza e accettazione dell'avvenimento più doloroso ma innegabilmente naturale a cui deve far fronte un essere umano.
E oggi posso dire di averlo affrontato, anche se indirettamente, e di averlo quasi sconfitto del tutto.
Mi duole dover riconoscere che la fine del mio calvario psicologico ha avuto inizio con la morte del padre della mia più grande amica. Una morte avvenuta a seguito di una malattia degenerativa che gli ha fatto varcare la linea di confine in soli 4 mesi.
Una telefonata della mia grande amica, ed io dopo pochi giorni ero già a Roma, a stringerla forte fra le mie braccia e a cercare di darle la forza per continuare.
E questo è stato il mio primo vero approccio con una tragedia reale e tangibile.
Gli occhi di sua madre intrisi di disperazione. L'ennesima ingiustizia, avrei pensato mesi fa, l'ennesimo dispetto della vita che toglie un uomo di soli 63 anni ad una donna che ha vissuto esclusivamente per lui.
Una coppia rara ed esemplare. Di quelle coppie che ti danno speranza e che ti convincono dell'esistenza dell' associazione fra AMORE e ETERNO.
Nel mezzo del loro dramma, mi sono spesso ritrovata a pensare che un domani la vita potrebbe portarsi via mio marito. Che ben presto purtroppo, dal cielo si allungherà una mano e verrà a prendersi i miei nonni. E allora, se è vero che la natura, i colori del mare, il profumo dei fiori, la bellezza e perfezione del corpo umano fanno parte di un grandissimo disegno meraviglioso, è anche vero che questa vita terrena non può che essere solo un passaggio.
In questa fase della mia vita ho imparato a crederci, a crederci così tanto che non ne ho alcun dubbio. L'anima lascia il corpo quando il cuore smette di battere e lo spirito liberato passa ad una fase di conoscenza, di libertà, di riposo eterno che non deve spaventarci, perché grazie a questo sprigionarsi dell'anima, abbiamo il potere di rimanere vicino alle persone che amiamo, in eterno.
Diventiamo angeli, energia, luce e vaghiamo in questo mondo e in altri mondi a noi sconosciuti.
In tutte le fasi della mia vita mi sono spesso ritrovata in situazioni difficili, pericolose e dolorose e spesso mi sono ritrovata a chiedermi come avessi fatto a "sopravvivere" a certi avvenimenti.
Oggi posso dire con certezza che il mio angelo è sempre con me. E che ancora una volta ha saputo indirizzarmi verso le letture giuste, ha saputo farmi pronunciare parole che mai avrei creduto di poter pronunciare con tanta forza di spirito, davanti a due donne spezzate dal dolore. Ha saputo darmi le risposte che cercavo. Ed ora, potrò finalmente continuare a vivere.
Vivrò in maniera più spirituale, ed ascoltando i segni della natura, del vento, dei simboli, dei miei pensieri.
Da oggi sono rinata. Cresciuta.
Ora aspetto solo il mio primo raggio di sole. Un figlio.
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Ne ho bisogno quasi quanto i miei poveri fiorellini piantati da poco ed eccessivamente esposti sul mio povero terrazzo che ultimamente viene inghiottito da lacrimoni di piogge acidule ininterrotte.
Ogni periodo della mia vita è stato caratterizzato da qualcosa che mi abbia insegnato una delle tante sfaccettature della vita. I tempi dell'infanzia, i tempi, dell'adolescenza, i tempi universitari, il mio incontro con LUI, il mio matrimonio, i tempi per la felicità in amore, i tempi per la sofferenza causata da malesseri dell'anima, e tempi come quelli che ho attraversato ultimamente: la consapevolezza della morte.
Quanche mese fa la sola parola mi spaventava ed era per me impossibile accettarne l'esistenza. Quanche mese fa soffrivo di una fobia che mi vedeva in preda ad attacchi di panico al calare della luce. Immagini di persone per me importantissime, in situazioni di pericolo e vicine alla morte. Immagini di incidenti, di tragedie così tanto forti nel mio immaginario che troppe volte ho avuto la sensazione fossero premonizioni. Immagini che mi costringevano ad inghiottire ansiolitici, a buttarmi nella braccia di mio marito per cercare conforto come una bambina cerca protezione nei propri genitori.
In realtà, oggi posso dire che stavo iniziando la fase della mia conoscenza e accettazione dell'avvenimento più doloroso ma innegabilmente naturale a cui deve far fronte un essere umano.
E oggi posso dire di averlo affrontato, anche se indirettamente, e di averlo quasi sconfitto del tutto.
Mi duole dover riconoscere che la fine del mio calvario psicologico ha avuto inizio con la morte del padre della mia più grande amica. Una morte avvenuta a seguito di una malattia degenerativa che gli ha fatto varcare la linea di confine in soli 4 mesi.
Una telefonata della mia grande amica, ed io dopo pochi giorni ero già a Roma, a stringerla forte fra le mie braccia e a cercare di darle la forza per continuare.
E questo è stato il mio primo vero approccio con una tragedia reale e tangibile.
Gli occhi di sua madre intrisi di disperazione. L'ennesima ingiustizia, avrei pensato mesi fa, l'ennesimo dispetto della vita che toglie un uomo di soli 63 anni ad una donna che ha vissuto esclusivamente per lui.
Una coppia rara ed esemplare. Di quelle coppie che ti danno speranza e che ti convincono dell'esistenza dell' associazione fra AMORE e ETERNO.
Nel mezzo del loro dramma, mi sono spesso ritrovata a pensare che un domani la vita potrebbe portarsi via mio marito. Che ben presto purtroppo, dal cielo si allungherà una mano e verrà a prendersi i miei nonni. E allora, se è vero che la natura, i colori del mare, il profumo dei fiori, la bellezza e perfezione del corpo umano fanno parte di un grandissimo disegno meraviglioso, è anche vero che questa vita terrena non può che essere solo un passaggio.
In questa fase della mia vita ho imparato a crederci, a crederci così tanto che non ne ho alcun dubbio. L'anima lascia il corpo quando il cuore smette di battere e lo spirito liberato passa ad una fase di conoscenza, di libertà, di riposo eterno che non deve spaventarci, perché grazie a questo sprigionarsi dell'anima, abbiamo il potere di rimanere vicino alle persone che amiamo, in eterno.
Diventiamo angeli, energia, luce e vaghiamo in questo mondo e in altri mondi a noi sconosciuti.
In tutte le fasi della mia vita mi sono spesso ritrovata in situazioni difficili, pericolose e dolorose e spesso mi sono ritrovata a chiedermi come avessi fatto a "sopravvivere" a certi avvenimenti.
Oggi posso dire con certezza che il mio angelo è sempre con me. E che ancora una volta ha saputo indirizzarmi verso le letture giuste, ha saputo farmi pronunciare parole che mai avrei creduto di poter pronunciare con tanta forza di spirito, davanti a due donne spezzate dal dolore. Ha saputo darmi le risposte che cercavo. Ed ora, potrò finalmente continuare a vivere.
Vivrò in maniera più spirituale, ed ascoltando i segni della natura, del vento, dei simboli, dei miei pensieri.
Da oggi sono rinata. Cresciuta.
Ora aspetto solo il mio primo raggio di sole. Un figlio.
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3 commenti on "La mia rinascita"
Post commovente.
Auguri di cuore...
Tesoruccio della tua mamma!!!!... ho letto con commozione questa tua descrizione e ancora una volta non posso che pensare che ho una bambina meravigliosa e che mentre scrive ti fa provare delle emozioni che neanche il piu' grande scrittore al mondo riesce a trasmettere.... questo avvenimento e' tristissimo e sono vicina con il cuore a Valentina e alla sua mamma.... tesoro!!! non perdere mai la fede e sappi "come dici tu" che il tuo angelo custode e' sempre vicino a te... hai tutto per essere felice... ti manca solo una cosa e tu lo sai... e' il tuo piu' grande desiderio... vedrai che presto arrivera' questa bella notizia ... lo sento... anche per me quel giorno quando me lo annuncerai sara' il giorno piu' bello e non vedo l'ora... sappi attendere ancora un po' ... ricordati che se credi realmente.. devi sapere che tutto e' stato programmato per noi su questa terra... ci devi credere... quando meno te lo aspetti... avvera' questo miracolo.... ti mando un abbraccio forte e non ti dimenticare mai che una mamma sa amare all'nfinito... anche se a volte i figli non ci capiscono.....e' una catena, bisogna essere madri... per apprezzare veramente chi ti ha concepito e chi ti ha portato nove mesi con cura e straordinaria tenerezza nel suo ventre... preoccupandosi fino alla fine che tutto andasse bene... e non vedeva l'ora di poter vedere quel suo piccolo esserino che cresceva ogni mese dentro di se..... un bacio grande... la tua mamma che ti adora
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