Grazie a Dio, ieri l’ho scampata. Alle 21.15, mentre iniziava l’ennesimo GF, io ero davanti ad una pizza a casa di una mia amica che non ha la televisione. Sì, un mito! Al suo posto, uno stereo che suonava Otis Redding.
Ho passato una bellissima serata ad ascoltare i suoi aggiornamenti, alcuni passi della sua vita che non mi aveva mai raccontato, a scambiarci pareri, a ridere dei personaggi strani che ci contattano su myspace, mi ha fatto scoprire il mondo di Pet Society che sebbene mi volesse convincere che è una “figata” io mi rifiuto di entrarne a far parte, anche per consapevolezza che ne rischierei la dipendenza con conseguente licenziamento dal lavoro.
Non abbiamo parlato del conflitto Israele-Palestina, non abbiamo trattato argomenti tristi ma abbiamo parlato di vita, di destino, di lavoro, di ambizioni, di forza per rimboccarsi le maniche, di creatività, di coppia, di saldi e di quanto poco tempo abbiamo avuto per sfruttarli.
L’ho invitata a leggere questo blog, spiegandole che per il momento è l’unica mia attività che uso come valvola di sfogo. Non mi è sembrata particolarmente felice della mia scelta, e ho letto nei suoi occhi la disapprovazione per essermi fermata con la creatività musicale. Ho messo le mani avanti e le ho spiegato che è solo un periodo, una pausa. L’inverno richiama il mio letargo e non riesco a combattere la mia pigrizia. Scrivere su un blog è facile, ci riversi le tue parole, le tue frustrazioni, esprimi le tue gioie, lo usi come terapia d’urto. Mi ha chiesto se lo sto pubblicizzando o se in qualche modo io abbia dei riscontri positivi. Le ho risposto che il tempo per pubblicizzarlo è poco e i mezzi quasi inesistenti per un blog del genere. Non sono sognatrice a tal punto di pensare di vivere con un blog o di farne una questione di fama o di lucro. Non ho creato una paginetta rosa con due pulcini che si scambiano effusioni d’amore per avere conferme, approvazioni né per essere giudicata o criticata per quello che scrivo. Lo faccio per ammazzare il tempo, per svuotarmi dei pensieri, per creare quella sorta di Diario delle confessioni che non sono mai riuscita a creare nella vita reale. Lo faccio per disegnare la mia vita e riempirla dei colori che più mi piacciono. Esasperando certi aspetti e sminuendone altri.
Mentre parlavamo del mio blog, della sua professione invidiabile, delle nostre preoccupazioni e del fatto che pare che il 2009 sia il segno dell’acquario e quindi il nostro anno, via etere stavano dando il programma più sciocco, cretino, babbeo, scriteriato, insulso, tonto, deficiente, insensato, idiota, balordo, stolto, stolido, scimunito, scemo, imbecille, ebete (ecco tutti o quasi i sinonimi della parola “stupido” trovato online su sapere.it) che abbiano mai inventato. O per lo meno, l’idea di fondo potrebbe essere interessante, quell’idea all’origine, ispirata dall’omonimo libro di Orwell, ma il suo declino anno dopo anno, l’ostentazione di questa vetrina degli orrori, delle volgarità, dell’ignoranza…uno schiaffo in faccia a chi vorrebbe una televisione di qualità, a chi vorrebbe godere di intrattenimento intelligente e in un certo modo utile ad un’apertura mentale.
Spero esista ancora da qualche parte in Italia qualche personaggio singolare (quanto vorrei essere io!!) che a questa mia affermazione si chieda di che programma si tratti. Ebbene, si tratta di una trasmissione che ha reso popolari e (nella maggior parte dei casi) ben stipendiati, personaggi inutili, fatta eccezione per qualche rara persona che ha trovato invece in questo programma un modo per dimostrare il proprio valore o di dare una svolta ad una vita piena di difficoltà, andando però poi incontro ad altre peggiori. Nella maggior parte dei casi, vengono puntate delle telecamete su personaggi vuoti ed incapaci. Belli, per carità, spesso fisicamente bellocci. Ma soprattutto assetati di popolarità, cui maggiore aspirazione nella vita è quella di venir immortalati “di sorpresa” dai paparazzi più infami costretti a fare il loro gioco per portarsi il pane a casa.
Se io fossi un fotografo costretto ad abbassarmi a tanto per sopravvivere nel mondo della fotografia, bhè, al posto della macchina fotografica userei unfucile semi automatico a canna rinculante. Non me ne vogliate per questa violenza verbale, in realtà esprimo una mia opinione ampliata all’ennesima potenza, sono incapace di odiare anche il mio peggior nemico, che per il momento spero non esista, ma un sentimento chiamato rabbia si impossessa di me quando penso a tutta questa superficialità. Da una parte un programma come il grande fratello, dall’altra guerre, problemi politici, internazionali, crisi economiche, problemi ambientali gravi, violenza sui bambini, sugli animali, sulle donne. Da una parte ricchezza eccessiva e lusso smoderato, dall’altra povertà, famiglie che vivono con 1000 euro al mese, operai che muoiono sul lavoro. Lo so, sono le solite riflessioni banali le mie. Banali e scontate. Ma mai quanto ciò che passano in quella maledetta televisione. Dicono “ma sì, dai, svaghiamoci ogni tanto! Non ci si può mica deprimere pensando solo ai mali del mondo!”. No certo, non pensiamo ai mali del mondo ma pensiamo piuttosto ad ammirare tette e culi, ad imparare fino a quanto una donna possa risultare oca, assimiliamo gli errori grammaticali più agghiaccianti che riducono la lingua italiana ad una misera formula soggetto+verbomalconiugato+oggettoincomprensibile
Ho passato una bellissima serata ad ascoltare i suoi aggiornamenti, alcuni passi della sua vita che non mi aveva mai raccontato, a scambiarci pareri, a ridere dei personaggi strani che ci contattano su myspace, mi ha fatto scoprire il mondo di Pet Society che sebbene mi volesse convincere che è una “figata” io mi rifiuto di entrarne a far parte, anche per consapevolezza che ne rischierei la dipendenza con conseguente licenziamento dal lavoro.
Non abbiamo parlato del conflitto Israele-Palestina, non abbiamo trattato argomenti tristi ma abbiamo parlato di vita, di destino, di lavoro, di ambizioni, di forza per rimboccarsi le maniche, di creatività, di coppia, di saldi e di quanto poco tempo abbiamo avuto per sfruttarli.
L’ho invitata a leggere questo blog, spiegandole che per il momento è l’unica mia attività che uso come valvola di sfogo. Non mi è sembrata particolarmente felice della mia scelta, e ho letto nei suoi occhi la disapprovazione per essermi fermata con la creatività musicale. Ho messo le mani avanti e le ho spiegato che è solo un periodo, una pausa. L’inverno richiama il mio letargo e non riesco a combattere la mia pigrizia. Scrivere su un blog è facile, ci riversi le tue parole, le tue frustrazioni, esprimi le tue gioie, lo usi come terapia d’urto. Mi ha chiesto se lo sto pubblicizzando o se in qualche modo io abbia dei riscontri positivi. Le ho risposto che il tempo per pubblicizzarlo è poco e i mezzi quasi inesistenti per un blog del genere. Non sono sognatrice a tal punto di pensare di vivere con un blog o di farne una questione di fama o di lucro. Non ho creato una paginetta rosa con due pulcini che si scambiano effusioni d’amore per avere conferme, approvazioni né per essere giudicata o criticata per quello che scrivo. Lo faccio per ammazzare il tempo, per svuotarmi dei pensieri, per creare quella sorta di Diario delle confessioni che non sono mai riuscita a creare nella vita reale. Lo faccio per disegnare la mia vita e riempirla dei colori che più mi piacciono. Esasperando certi aspetti e sminuendone altri.
Mentre parlavamo del mio blog, della sua professione invidiabile, delle nostre preoccupazioni e del fatto che pare che il 2009 sia il segno dell’acquario e quindi il nostro anno, via etere stavano dando il programma più sciocco, cretino, babbeo, scriteriato, insulso, tonto, deficiente, insensato, idiota, balordo, stolto, stolido, scimunito, scemo, imbecille, ebete (ecco tutti o quasi i sinonimi della parola “stupido” trovato online su sapere.it) che abbiano mai inventato. O per lo meno, l’idea di fondo potrebbe essere interessante, quell’idea all’origine, ispirata dall’omonimo libro di Orwell, ma il suo declino anno dopo anno, l’ostentazione di questa vetrina degli orrori, delle volgarità, dell’ignoranza…uno schiaffo in faccia a chi vorrebbe una televisione di qualità, a chi vorrebbe godere di intrattenimento intelligente e in un certo modo utile ad un’apertura mentale.
Spero esista ancora da qualche parte in Italia qualche personaggio singolare (quanto vorrei essere io!!) che a questa mia affermazione si chieda di che programma si tratti. Ebbene, si tratta di una trasmissione che ha reso popolari e (nella maggior parte dei casi) ben stipendiati, personaggi inutili, fatta eccezione per qualche rara persona che ha trovato invece in questo programma un modo per dimostrare il proprio valore o di dare una svolta ad una vita piena di difficoltà, andando però poi incontro ad altre peggiori. Nella maggior parte dei casi, vengono puntate delle telecamete su personaggi vuoti ed incapaci. Belli, per carità, spesso fisicamente bellocci. Ma soprattutto assetati di popolarità, cui maggiore aspirazione nella vita è quella di venir immortalati “di sorpresa” dai paparazzi più infami costretti a fare il loro gioco per portarsi il pane a casa.
Se io fossi un fotografo costretto ad abbassarmi a tanto per sopravvivere nel mondo della fotografia, bhè, al posto della macchina fotografica userei unfucile semi automatico a canna rinculante. Non me ne vogliate per questa violenza verbale, in realtà esprimo una mia opinione ampliata all’ennesima potenza, sono incapace di odiare anche il mio peggior nemico, che per il momento spero non esista, ma un sentimento chiamato rabbia si impossessa di me quando penso a tutta questa superficialità. Da una parte un programma come il grande fratello, dall’altra guerre, problemi politici, internazionali, crisi economiche, problemi ambientali gravi, violenza sui bambini, sugli animali, sulle donne. Da una parte ricchezza eccessiva e lusso smoderato, dall’altra povertà, famiglie che vivono con 1000 euro al mese, operai che muoiono sul lavoro. Lo so, sono le solite riflessioni banali le mie. Banali e scontate. Ma mai quanto ciò che passano in quella maledetta televisione. Dicono “ma sì, dai, svaghiamoci ogni tanto! Non ci si può mica deprimere pensando solo ai mali del mondo!”. No certo, non pensiamo ai mali del mondo ma pensiamo piuttosto ad ammirare tette e culi, ad imparare fino a quanto una donna possa risultare oca, assimiliamo gli errori grammaticali più agghiaccianti che riducono la lingua italiana ad una misera formula soggetto+verbomalconiugato+oggettoincomprensibile
+aggettivoinesistente+parolacazzo.
Non indignamoci e non meravigliamoci se poi un Edoardo Costa sfrutta le associazioni umanitarie, le azioni a scopo benefico, la bontà della gente e la sua volontà di donare pochi soldi risparmiati in beneficenza per aiutare i più bisognosi, per una causa ben più grande:
Non indignamoci e non meravigliamoci se poi un Edoardo Costa sfrutta le associazioni umanitarie, le azioni a scopo benefico, la bontà della gente e la sua volontà di donare pochi soldi risparmiati in beneficenza per aiutare i più bisognosi, per una causa ben più grande:
Diventare il più figo del mondo e il padrone dell'universo!
Dio, Giove, questi non saranno nessuno quando quest'uomo si trasformerà in super-saian!!
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Eppure una domanda a cui non riesco dare risposta, sorge spontanea: le generazioni cambiano e quindi dovremmo poter auspicare un miglioramento, un cambiamento in positivo verso un mondo migliore no? Eh sì, perché se ciò che sto scrivendo in questo momento è un pensiero comune, un domani i miei figli la penseranno come me e i vostri anche, giusto? . I bimbi di oggi sono gli adulti di domani così come i cretini che popolano questo mondo oggi sono i bambini di ieri……allora mi chiedo perché andiamo peggiorando????
3 commenti on "Il grande bordello"
Scrivi in maniera speciale, già dal titolo si capisce :)
Mi sembra che hai passato una bella serata, senza televisione, con un' amica, musica, senza parlare di guerre...
Cara Plugger di questi tempi è una bella serata, secondo me, lo confermo :)
Ciao e un abbraccio.
Ma il Grande Fratello non è malaccio in fondo... sempre meglio di uomini e Donne, no?
però una seratona ascoltando Otis Redding la preferirei di gran lunga anch'io!
P.S.Ti confermo che Pet Society causa grave dipendenza, io non riesco pèiù a smettere... aiutooooo!
Grazie Lara!!detto da te poi, è commovente....
Tarkan........farò finta di non aver letto la prima frase ;)!!
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