Dal corriere della Sera:
Il senso del ritmo si manifesta nei bambini prima di quanto si pensasse. Un team di ricercatori internazionali ha osservato le reazioni del cervello di un gruppo di bebè di due o tre giorni di vita per mezzo della risonanza magnetica e ha scoperto che i neonati riuscivano a seguire in modo coerente il ritmo della musica, reagendo quando la si interrompeva.
LO STUDIO - Per lo studio, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, sono stati esaminati 14 piccolissimi. Gli scienziati hanno osservato nel loro cervello un'attività elettrica simile a quella delle rispettive 14 madri (che li tenevano in braccio) esaminate simultaneamente durante una seduta in cui è stata suonata musica con un forte ritmo. Le risonanze magnetiche al cervello hanno rivelato che i bebè seguivano il ritmo e, come chiunque ascolti della musica, hanno cominciato ad anticipare le note, aspettandosi che il batterista continuasse con lo stesso ritmo e reagendo se invece si interrompeva.
CONSEGUENZE - La scoperta potrebbe cambiare il modo in cui i medici considerano le abilità musicali dei bambini, ha dichiarato un o degli autori dello studio, Istvan Winkler della Hungarian Academy of Sciences di Budapest. Molti ricercatori hanno finora pensato che i bambini imparino la musica ascoltando gli adulti, ma la nuova ricerca suggerisce che il ritmo potrebbe essere un'abilità innata, «già scritta nel cervello umano». E sarebbe una qualità prettamente umana: non dipenderebbe dal fatto di sentire il battito del cuore della mamma o la sua voce quando il feto è ancora nell'utero. I ricercatori fanno infatti notare che i primati a noi più vicini, gli scimpanzè, sentono anch'essi il battito del cuore materno prima di nascere, e tuttavia non hanno il senso del ritmo.
Il senso del ritmo si manifesta nei bambini prima di quanto si pensasse. Un team di ricercatori internazionali ha osservato le reazioni del cervello di un gruppo di bebè di due o tre giorni di vita per mezzo della risonanza magnetica e ha scoperto che i neonati riuscivano a seguire in modo coerente il ritmo della musica, reagendo quando la si interrompeva.
LO STUDIO - Per lo studio, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, sono stati esaminati 14 piccolissimi. Gli scienziati hanno osservato nel loro cervello un'attività elettrica simile a quella delle rispettive 14 madri (che li tenevano in braccio) esaminate simultaneamente durante una seduta in cui è stata suonata musica con un forte ritmo. Le risonanze magnetiche al cervello hanno rivelato che i bebè seguivano il ritmo e, come chiunque ascolti della musica, hanno cominciato ad anticipare le note, aspettandosi che il batterista continuasse con lo stesso ritmo e reagendo se invece si interrompeva.
CONSEGUENZE - La scoperta potrebbe cambiare il modo in cui i medici considerano le abilità musicali dei bambini, ha dichiarato un o degli autori dello studio, Istvan Winkler della Hungarian Academy of Sciences di Budapest. Molti ricercatori hanno finora pensato che i bambini imparino la musica ascoltando gli adulti, ma la nuova ricerca suggerisce che il ritmo potrebbe essere un'abilità innata, «già scritta nel cervello umano». E sarebbe una qualità prettamente umana: non dipenderebbe dal fatto di sentire il battito del cuore della mamma o la sua voce quando il feto è ancora nell'utero. I ricercatori fanno infatti notare che i primati a noi più vicini, gli scimpanzè, sentono anch'essi il battito del cuore materno prima di nascere, e tuttavia non hanno il senso del ritmo.
Mie personali osservazioni:
Ci voleva uno studio per arrivare a tale conclusione?? Ne conosco solo io di persone che non hanno il senso del ritmo? Eppure fino a prova contraria, tutti sentiamo il battito della nostra mamma e questo battito dovrebbe avere un ritmo ben preciso e ben scandito.......
Sono sempre stata dell'idea, anche senza mai aver portato avanti alcuno studio, che le abilità musicali fossero scritte nel corredo cromosomico.
Non a caso, il padre del mio bisnonno emigrò in America dove divenne un musicista di Broadway, il mio bisnonno ha suonato la chitarra fino a 98 anni. Mio nonno suona la fisarmonica, mio zio è un bravissimo pianista, mia madre e mio padre cantano....mia nipote a 2 anni balla seguendo il ritmo di qualsiasi tipo di brano ed io e mio fratello della musica abbiamo fatto un secondo lavoro.
Io mi chiedo a questo punto, ma quanto tempo e soldi avranno sprecato questi studiosi? Dedicare questo stesso tempo e denaro ad una ricerca più "utile", no?
Che ne so, ad esempio alla ricerca di una cura che possa guarire una malattia degenerativa chiamata SLA (sclerosi laterale amiotrofica)!
Ebbene sì, questo mio sfogo, forse esagerato, sicuramente esasperato, semplicemente mirato ad attirare l'attenzione di chiunque possa aiutare colei che considero "mia sorella", ha origini da un fatto che ha stravolto la mia vita in questi ultimi giorni:
Il padre di questa persona per me importantissima sembra sia affetto da questa malattia. Un uomo di sessant'anni che solo pochi mesi fa conduceva una vita normalissima, tra lavoro, nipoti, figli. Un bell'uomo, tra l'altro. La diagnosi è stata fatta pochi giorni fa e siamo ancora sotto shoc. Stiamo cercando qualsiasi sito possa fornirci soluzioni a riguardo ma sembra che, come gli hanno risposto tutti i medici finora visitati (dai più costosi ed insensibili ai più professionali e speranzosi), "non ci sia più nulla da fare".
Questa malattia è stata scoperta nel 1860 e ad oggi non sono state TROVATE CURE che funzionino. Non si conoscono le cause di tale malattia e nessun test può fornire una diagnosi definitiva di SLA.
Ti dicono solo che hai pochi mesi di vita, o forse due anni, se ti va bene sette. Sul come te lo dicono, non vale la pena spendere una parola di più...
Poi ti lasciano lì. Abbandonato a te stesso. Con tua figlia che smette di vivere per girarsi tutti i medici d'Italia alla ricerca di chiunque possa salvare suo padre.
Intanto però abbiamo scoperto che il senso del ritmo in un essere umano è innato.
E io, con andamento adagio e ritmo incalzante, non posso che intonare un bel
VAF-FAN-CU-LO!
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(chiunque potesse aiutarmi a tal proposito, mi contatti. Per favore.)
5 commenti on "Medicina e ricerca"
Non ti posso aiutare, ma sono solidale con voi. Porta un mio abbraccio a quell'uomo, fra poco avrò anch'io la sua età.
Grazie di cuore.....
Mi dispiace tanto, The Soul Plugger.
Ti abbraccio
MI dispiace moltissimo...
A volte alcune ricerche scientifiche possono sembrare inutili e stupide (e spesso lo sono!) però la maggior parte sono solo punti di partenza per ricerche più importanti.
Vedi per esempio gli incroci tra piselli per generare fiori rossi e\o bianchi. Uno può dire: "chi se ne frega se i piselli fioriscono in rosso o in bianco?"
In realtà quello è stato un punto di partenza per gli studi di genetica...
Certo Tarkan,
non lo metto in dubbio. chiaramente il mio tono era ironico. Il mio era chiaramente uno sfogo, e da una parte anche un'accusa nei confronti della medicina che, magari per mancanza di fondi, per mancanza di ricercatori o semplicemente di soluzioni, lascia che una malattia, anche se diagnosticata ad uno stadio iniziale, ti faccia morire.....
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