La convivenza fra uomo e donna è una dura prova che l'essere umano è tenuto a superare.
Porta gioie e dolori, bisogno di compagnia e voglia di evadere.
Eppure non ne posso fare a meno. Litigo e urlo che è finita ma due secondi dopo al solo pensiero mi sento mancare. Il fatto è che per una donna accettare che l'uomo sia così diverso da lei è dura. E' dura per una donna arrendersi all'evidenza, che una relazione perfetta, nella quale le incomprensioni non esistano, nella quale la mente di lei e la mente di lui passeggiano amorevolmente mano nella mano senza mai venirsi a scontrare, è pura fantascienza.
La mente.
La mente della donna che ancora non riesce a concepire i limiti dell'uomo. Vorrebbe poterlo fare, si logora l'anima per arrivare a farlo e a vivere serena questa diversità genetica.
E allora ci vorrebbe un giudice in ogni casa, seduto al tavolo con te e lui, o sul divano di casa ad osservarvi, un giudice che durante ogni litigio possa dare la sua incontestabile e imparziale sentenza. Non volerebbero insulti, non si consumerebbero lacrime (chiaramente le mie), non si arriverebbe a intere giornate rovinate, nella maggior parte dei casi IL SABATO, e a pensieri malvagi e dettati dall'impulsività quali "chi me l'ha fatto fare".
Alla prima critica di una donna verso un uomo, il giudice tramite fermo immagine, spiegherebbe se e perché la critica è fondata o infodata. Se poteva essere detta con altri toni o se i toni in quella determinata situazione non potevano essere diversi.
E a quel punto il marito si renderebbe conto che la donna non è pazza, almeno, non lo era prima di conoscere l'uomo.
E da quella sentenza in poi l'uomo scoprirebbe un lato in più della donna e sarebbe portato a capirla e a riconoscere i propri sbagli, tentando senza vergogna di cambiare.
E la donna si renderebbe conto che l'uomo non lo fa apposta ad essere com'è. Quindi perché criticarlo? La donna non può pretendere che l'uomo sia anche donna e pensi come una donna.
Va accettato e compreso. Da lì in poi la donna cercherà di essere meno rompicoglioni quando si ripresenterà la stessa situazione, che la vede evidentemente dalla parte del torto, riconoscerà i suoi sbagli senza problemi e non avrà alcun problema a cambiare, a migliorare.
Sempre e solo se questa sarà la sentenza del giudice.
Lo scopo non è quello di decidere a chi va la ragione, quasi fosse il punteggio per una manche. Ciò che il giudice domestico sarebbe tenuto a fare è di evitare che cinque ore di discussione fra uomo e donna non riescano a portare l'uno o l'altro a cambiare il proprio punto di vista se di punto di vista obiettivamente SBAGLIATO si tratta.
Perché anche nelle più intelligenti discussioni dai toni pacati, se l'uomo e la donna continuano a rimanere ancorati alla loro idea irremovibile perché estremamente convinti che sia quella giusta, potranno far pace per amore o per sfinimento, per poter uscire di casa e togliersi di dosso il fastidioso peso del litigio, ma una settimana, un mese o addirittura un anno dopo, la stessa situazione verrà a crearsi ed avrà una forza magnetica e distruttiva pari al tempo intercorso fra l'ultimo e il penultim litigio.
Io offro l'alloggio, mio marito il vitto.
Qualche volontario?
3 commenti on "Cercasi guidice domestico"
eheh...molto carino.c'est vraiment difficìle,mon amie...ho il bruttissimo presentimento che si finirebbe per litigare anche con il giudice. :) ..io credo che litigare sia meno costruttivo di altro.ma pare non se ne possa davvero fare a meno.ottima la tua musica.ottima.un saluto :)
Come comprendo pur non condividendo da un sacco di tempo!!
Ma una cosa...certo, comprendere la natura dell'uomo è necessario (accettarla compito arduo come dicevi e sono perfettamente daccordo anche se insisto ad idealizzare..) ma un corso per uomini obbligatorio che spieghi loro la donna, ma veramente, senza tralasciare alcuna sfumatura no??
I giudici poveri, hanno il loro bel gran da fare in questo periodo storico...
Just (tout d'abord bienvenu!) è verissimo! probabilmente ci si metterebbe a litigare anche col giudice. A meno che non lo si trovi omosessuale, ovvero con una spiccata capacità di comprendere la sfera maschile e quella femminile allo stesso tempo.
Altra soluzione sarebbe quella di piazzare delle microtelecamere in vari punti della casa, e al primo diverbio che vede, ad esempio, la donna alle prese con tremila faccende e un uomo seduto al pc tutta la sera, laddove l'uomo dovesse negarlo durante la discussione prendendo la donna per un'esagerata, ci sarebbe il modo di mostrare all'uomo la realtà dei fatti. Stessa cosa vale per gli errori commessi dalla donna. Non ho scritto questo post per accusare l'uomo, sono consapevole che si è sempre in due a litigare.
Yrom, basterebbe credere alle parole di una donna, prenderle per verità assolute, e non per un modo di sfogare chissà quali problemi psichici o ormonali. Ascoltarla e credere che ciò che dice non è altro che la verità, aiuterebbe l'uomo. Ma forse noi donne dovremmo prendere dei corsi sul come comunicare con voi uomini. Sarà effettivamente solo un problema di terminologia e di volume della voce.
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